Cinque fotografi per raccontare il Sud dell’Italia

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letiziabattaglia Cinque fotografi italiani in grado di raccontare attraverso la forza comunicativa delle foto le situazioni umane e ambientali che riguardavano gli abitanti del Sud dell’Italia negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Le immagini di Letizia Battaglia, Mario Cresci, Luciano D’Alessandro, Mimmo Jodice e Marialba Russo sono state selezionate e proposte dal Museo di Fotografia Contemporanea, in occasione della prima edizione di Memorandum, il Festival della Fotografia Storica e della Memoria di Torino.

Particolarmente toccanti le immagini di Letizia Battaglia, nota fotoreporter a livello internazionale e conosciuta soprattutto per le sue ricerche legate ad un argomento scottante come quello della mafia. Quest’ultima, infatti, presenta all’interno della kermesse degli scatti che riguardano le donne nelle loro fasi della vita, dall’infanzia alla vecchiaia, e impegnate in varie attività quotidiane. Il napoletano Luciano D’Alessandro, invece, tocca dei temi di disagio sociale ancora più delicati come la malattia mentale, la disoccupazione, l’emarginazione. Si concentra sugli “esclusi” come lui stesso li definisce e affida alla pellicola la capacità di suscitare emozioni nel visitatore che è in grado di catturarne l’intensità. Marialba Russo è napoletana di origine e romana d’adozione e nelle sue opere si nota una impronta più antropologica. Ama ritrarre uomini ripresi di spalle, veri e propri emblemi del Sud con le loro fatiche quotidiane e il loro corpo appesantito dal lavoro.

Le foto del napoletano Mimmo Jodice sono note in tutto il mondo soprattutto perchè ha esordito negli anni Settanta e non è partito dai reportage, ma all’inizio della sua carriera si è orientato più verso le icone visive. In questo allestimento, ad esempio, è possibile vedere i suoi ritratti dedicati ai bambini di Napoli. Il ligure Mario Cresci, infine, è un fotografo e graphic designer che ha vissuto per lungo tempo in Basilicata studiando gli interni delle case, imparando a comprendere la tipicità degli oggetti di uso quotidiano e non solo i volti. Un insieme di documenti, quindi, che rappresentano un quadro di quello che è stato il passato degli italiani del Sud e non solo.

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