Disegnare con la luce, in una parola fotografare

Spread the love

 paesaggio papaveri

Fotografia e luce hanno una connessione molto stretta fra di loro, perchè è proprio quest’ultima che riflettendosi su di un oggetto da vita ad una immagine. Tuttavia, per un aspirante fotografo sono tante le variabili da considerare per realizzare delle istantanee impeccabili. Deve sapere, ad esempio, che la quantità di luce che interessa un soggetto è un fattore che cambia a seconda dell’ora del giorno o della notte e delle condizioni del tempo, ma non solo.

Per ottenere un risultato che sia identico a quello che l’occhio umano percepisce, la fotografia deve avere un risultato finale di totale nitidezza. Uno dei primi passi che devono essere compiuti, in questo senso, riguarda l’esposizione che dipende dalla quantità di luminosità che interessa l’oggetto inquadrato e, nello specifico, bisogna fare attenzione all’apertura del diaframma, al tempo di esposizione e alla combinazione di queste due cose.

 

In linguaggio tecnico, l’apertura riguarda la grandezza del foro del diaframma dell’obiettivo che, una volta selezionato manualmente o automaticamente, gestirà la quantità di luce in un dato tempo espositivo. Quest’ultimo determina la durata di apertura dell’otturatore del corpo macchina e, pure in questo caso, si può procedere manualmente o automaticamente.

Più lungo sarà il tempo di esposizione e più sarà la luce catturata dalla fotocamera. I tempi di esposizione maggiormente usati, vanno dal più lento al più veloce e sono: 1 secondo, 1/8, 1/15, 1/30, 1/60,1/125, 1/250, 1/500, 1/1000 di secondo. Secondo questa logica, quindi, più a lungo l’otturatore resterà aperto e più si dovrà chiudere il diaframma.

Per conoscere quanta luce è presente in una situazione all’interno di una moderna fotocamera, basta guardare l’esposimetro che vi si trova incorporato. In modalità automatica la macchina eseguirà da sola eventuali aggiustamenti, in caso contrario dovrà essere la persona a procedere con le regolazioni del caso.  Il sistema, comunque, non è del tutto infallibile; può capitare, infatti, che con soggetti a predominanza scura o molto chiari, l’esposimetro possa sovra o sottoesporre, richiedendo una indispensabile compensazione.

Lascia un commento