Una fotografia per scoprire il terribile scenario dell’alluvione in Pakistan

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La fotografia satellitare, è stata realizzata l’11 ottobre 2009, quando la situazione era ancora normale ma di lì a poco sarebbe successo qualcosa di veramente devastante. Purtroppo il disastro che ha riguardato questo tratto di mondo, è stato messo poco in risalto dai media di tutto il mondo e oggi, si sa, se qualcosa non finisce in pasto di tv e giornali, è come se non fosse mai accaduto o, almeno, non riscuote la giusta importanza. In ogni caso, le alluvioni che un paio di mesi fa hanno sconvolto quest’area geografica, sono tra le più gravi accadute nella storia recente e, nonostante, non se ne parli più di tanto, probabilmente  gli scenari del cambiamento dettato dall’evento, sono ancora tutti da chiarire.

Gli unici che hanno toccato con mano la rivoluzione della natura contro l’uomo, sono stati i feriti, le vittime e gli sfollati pakistani, circa 20 milioni di persone e cioè, ben il 12 per cento della popolazione. Se si calcola che il Paese non vive affatto nell’oro e nella tranquillità, anche e soprattutto a causa della presenza dei talebani e degli attacchi di Nato e Stati Uniti conseguenti, si può ben capire la portata del problema.

Le nuove immagini, quelle del disastro, intanto sono state rese nota dal NASA Earth Observatory e non è necessario essere degli esperti per capire che tutto è profondamente mutato. Una fotografia che parla più di qualunque numero, per quanto allarmante possa essere. In realtà, la sequenza del cambiamento, come si vede pure nello scatto, si è trasformata mese dopo mese e, questa, infatti risale al 12 ottobre 2010, a due mesi dall’alluvione. Le acque del fiume Indo, si sono tragicamente riversate su gran parte del territorio a ovest e, anzi, rispetto alle immagini di agosto di quest’anno, si può dire che l’allarme è piuttosto rientrato. In particolare, il lago Manchhar è raddoppiato e la vegetazione drasticamente diminuita.

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