Franco Fontana, il maestro della fotografia

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fontanaE’ uno dei fotografi più famosi nel mondo, se non il più conosciuto, e da ogni parte del globo ci sono estimatori della sua arte, tanto che è considerato un vero e proprio esempio da seguire ma difficile da raggiungere. Le principali opere sono esposte nelle più importanti strutture come, ad esempio al Museum of Modern Art di New York, al Musée d’Art Moderne di Parigi, al Victoria ed Albert Museum di Londra. Moltissimi i Paesi che ne celebrano la bravura come Pechino, Mosca e San Paolo.

Fontana è nato a Modena e ha sempre dimostrato grande attaccamento alla sua terra. Diversamente da molti giovani di oggi che si improvvisano esperti del mestiere, ha iniziato con grande umiltà nel 1979, fotografando la vita quotidiana e, soprattutto, la gente. Le immagini furono notate da una rivista francese che ne pubblicò otto, facendolo convincere che questa era la strada da seguire e, nello stesso tempo, iniziando a farlo conoscere nell’ambiente.Sempre nello stesso anno ha visitato per la prima volta gli Stati Uniti d’America e da questo viaggio inizia ufficialmente la sua ricerca sul paesaggio urbano, che sarà poi una costante nel suo percorso. Prima, già a partire dal 1961 comunque aveva iniziato in modo amatoriale a scattare delle foto, acquisendo tecnica e gusto verso ciò che sarebbe diventato il suo vivere quotidiano. Aveva esposto i primi lavori, scritto testi dedicati alla sua città e non solo e  partecipato a importanti eventi.

Fino ad oggi gli sono stati dedicati oltre 40 libri e più di 400 mostre e nel 1990 è stato inserito nei 54 “Master of Photography”della Toppan Collection al Metropolitan Museum di Tokio. Autore anche di diverse campagne pubblicitarie italiane, è stato così descritto da Christian Caujolle, autore dei testi per il libro Kaleidoskope: “E’ responsabile della comparsa del colore in una fotografia segnata da una tradizione estetica e umanista del bianco e nero, e, così facendo, è il fondatore non soltanto di una scuola italiana del colore ma di una stirpe di coloristi del vecchio continente che si sono collocati nella sua continuità“.

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