Messina, dalla distruzione alla rinascita, mostra fotografica

Spread the love

 

Si intitola “Messina, dalla distruzione alla rinascita” ed è una mostra di un fotografo ormai noto in ogni dove che è Aldo Pintaldi. La location dove è stata allestita è proprio la città della Trinacria grazie all’associazione Comunicarte e sarà visitabile fino al prossimo 30 ottobre al Palacultura. La raccolta di immagini è particolarmente importante, in quanto riguarda un periodo di tempo che va dal 1943 al 1959. La città peloritana viene ripresa in tutto e per tutto, documentando al meglio eventi felici e tragici. Si va dai bombardamenti, al periodo della ripresa economica.  E’ stata la madre ad avviare Pintaldi alla fotografia sin da giovanissimo. Fu proprio lei a prestargli la sua attrezzatura e le sue foto furono scattate proprio dalle colline dei Peloritani su una provincia distrutta dalla guerra. Nell’esposizione vecchio e nuovo si incontrano e come ha riferito la  funzionaria della Soprintendenza ai Beni Culturali Maria Rabe: “Possiamo vedere attraverso le foto di Aldo Pintaldi una Messina eccezionale, che è riuscita a rinascere dopo la secondo guerra mondiale, i cittadini dell’epoca hanno dato un’impronta particolare alla città rendendola unica tra questi il maestro Aldo Pintaldi”. Raccontare il passato di una città non è mai facile, ma la nostra memoria storica può essere arricchita e completata da anni ormai, dalla fotografia che è quella che viene in aiuto alla nostra mente quando dimentichiamo o ci mostra una parte di realtà, quando non l’abbiamo vissuta. Il lavoro del fotografo, in questo senso è davvero fondamentale. Quest’ultimo ha fatto rivivere ricordi importanti di una città che ha visto molte tragedie come Messina. Una mostra molto importante anche per i più giovani, così come per chi c’era e si ritrova a rivivere i decenni passati attraverso uno scatto. Del resto che cosa è una fotografia se non un modo per catturare l’attimo e renderlo immortale? Un potere dell’uomo per conservare i suoi ricordi per tanto tempo.

 

 

Lascia un commento