Dodici mesi per riscoprire la Golden Age

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Anna_MouglalisIl Made in Italy e i momenti d’oro del cinema italiano degli anni ’40, ’50 e ’60, senza dimenticare le bellissime donne delle pellicole, oggi diventate delle vere e proprie icone. Marie Claire punta su dodici scatti interamente dedicati alla “Golden age”, affidandosi alle mani esperte dello stilista Karl Lagerfeld e i protagonisti del calendario sono Anna Mouglalis, attrice francese molto apprezzata dalla critica e Baptiste Giacobini, il modello più amato del momento. Un calendario diverso da tutti gli altri, con 24 foto in bianco e nero e con abiti direttamente legati a quel periodo, come la pelliccia di Fendi indossata da Silvana Mangano in “Gruppo di famiglia in un interno” di Luchino Visconti e disegnata proprio da Lagerfeld e poi, collezioni cruise, di alta moda e capi vintage ancora oggi molto ammirati.

Anna Mouglalis si è mostrata molto a suo agio durante le prove sul set e ha commentato entusiasta: “Ho sempre amato l’intensità di Anna Magnani, Sofia Loren e il trasformismo di Monica Vitti. Per me, i film di De Sica, Visconti e Rossellini sono stati grandi lezioni per la mia carriera. Non sono una fashion addict anche se apprezzo la bellezza e la qualità. Diciamo che il legame con Marie Claire Italia e Lagerfeld è di natura più emotiva e di rispetto che non solamente estetica. Credo nella condivisione dei valori, anche quando si parla di moda”. Questo dimostra come pure al di fuori dei confini italiani il nostro cinema d’autore sia molto conosciuto e apprezzato. Artiste del calibro di Madonna, continuano a dichiararsi innamorate delle pellicole della metà del secolo scorso e degli attori che vi hanno preso parte.

Anche Baptiste Giacobini, ha espresso la sua contentezza nel partecipare al progetto e ha esaltato le doti di Lagerfeld, che è anche colui che l’ha lanciato nel mondo della moda: “E’ stato il primo a scoprirmi e a capire che potevo fare strada nella moda e nel cinema”. Lo stesso Giacobini ha parlato del suo interesse verso il cinema italiano della Golden Age ma, ancora una volta, è stata la Mouglalis a esprimere il suo pensiero sul neorealismo italiano: “Sa cosa si dice? Che è finito quando i registi hanno smesso di prendere il tram e sono saliti sulle macchine con l’autista”.  E sul lavoro di attore ha, quindi, concluso: “Si tende a considerare gli artisti meno importanti dei politici, quando è vero esattamente il contrario. E’ più importante ed incisivo il messaggio sociale lanciato da un film o da un libro piuttosto che qualsiasi dichiarazione di uno statista”.

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