‘Sete’ di Luciano Nadalini

Spread the love

Sete_Nadalini

Presentata in una conferenza stampa questa settimana, la mostra Sete. L’Acqua nel Sud del mondo tra emergenze e diritti umani di Luciano Nadalini aprirà i battenti venerdì 18 dicembre alle ore 18:00 in concomitanza della conferenza Acqua, cambiamenti climatici, sicurezza alimentare. Quali prospettive per il Sud del mondo?, che si terrà venerdì 18 dicembre  presso la Cappella Farnese  di Palazzo d’Accursio.

La mostra fotografica del bolognese Luciano Nadalini sarà visitabile in Piazza Maggiore fino al 9 gennaio. Si interrogà su varie questioni che a noi occidentali sembrano soltanto sfiorarci. Il portato cambiamenti climatici mette in duro equilibrio ecosistemi già profondamente colpiti, i conflitti e la mancanza di risorse sono alcuni aspetti della questione. Nel frattempo anche da noi la gente comincia a sviluppare una sensibilità nei confronti  della richiesta di ritorno ad un utilizzo pubblico e democratico delle risorse idriche.

Luciano Nadalini, classe 1951, fonda nel 1986 lo Studio Camera Chiara con Gilberto Veronesi e collabora con l’Unità di Bologna. I suoi reportage l’hanno portato in Palestina, Paesi Baschi, Israele, Canada, Kurdistan, Iraq, Sahara Occidentale, Burundi, Angola, Colombia, Honduras, Nicaragua ed  ex-Jugoslavia.

Da questa esperienza naque L’Odio, un percorso dentro la guerra nei Balcani. Oggi Nadalini è membro di UFO (Unione Fotografi Organizzati) e collabora con varie testate e con l’ONG (Organizzazione Non Governativa) GVC, tramite la quale ha prodotto nel febbraio del 2005 la sua più recente collezione di fotografie africane con immagini del Mozambico.

Sete,  l’acqua nel Sud del mondo ci porta tra le case di milioni di persone nel Sud del mondo che non hanno accesso all’acqua. Dall’Africa subsahariana all’India, dalla Palestina all’America Latina, Nadalini ha condotto la sua ricerca fotografica nei Paesi dove GVC lavora con programmi di cooperazione allo sviluppo.

In questi territori essere poveri significa veramente morire di stenti. La lotta quotidiana per l’acqua è atroce e senza scampo e merita la nostra attenzione.

Lascia un commento