Steve McCurry, la guerra in mostra a Milano

Spread the love

stevemccurryafghangirlSi inaugura  mercoledì 11 novembre 2009 a Milano una grande retrospettiva su Steve McCurry, fotoreporter e giornalista di guerra nato a Philadelphia nel 1950.

La mostra sarà allestita nei locali di Palazzo della Regione e documenterà i trenta anni più intensi della sua attività. Raccoglie quasi duecento scatti disposti all’interno di un grande racconto ideato e curato da Tanja Solci.

Le facce, le luci, i paesaggio del Sud-est del mondo, una terra che spesso non conosciamo, attraversata da una magica atmosfera. L’Afghanistan, l’India, il Tibet, la Birmania, tutte le costellazioni di incontri di Steve McCurry, un po’ fotografo e un po’ antropologo, che ha già vinto due volte il World Press Photo Award, una sorta di premio Nobel della fotografia.

La mostra è stata fortemente voluta dall’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Flory, che ha dichiarato:

Abbiamo voluto offrire uno schermo per una storia, una scena per un racconto per accogliere gli sguardi e i volti di una trentennale carriera d’artista votata alla bellezza e all’impegno.

La storia di popoli che è impregnata di grandi eventi e tragedie, raccontata attraverso fotografie mai superficiali, sempre attente a cogliere gli aspetti più profondi della psicologia umana.  Un percorso  diviso in sei sezioni che è allo stesso tempo una pausa di riflessione sulla nostra identità e un invito a ripensare il rapporto con l’Altro.

Nella prima sezione, Portraits, scopriamo la delicatezza e la grande dignità dei soggetti fotografati da Steve McCurry. Con la seconda, Silence and travel, entriamo subito nella dimensione più poetica del lavoro di McCurry, quella del viaggio e del silenzio, della preghiera e del rapporto dell’uomo con l’infinito.

Con War entriamo nel vivo del lavoro del fotografo americano, dove la tragedia trova trasfigurazione nella bellezza e nell’apparente armonia degli scatti. Joy and life è il momento di uscita dalla guerra e racconta la gioia dell’esistenza quotidiana.

Poi lo sfruttamento dei bambini nel mondo, l’infanzia negata, descritta nella sezione Children e infine Beauty, la sezione che contiene Sharbat Gula, il ritratto bambina afgana dagli occhi verdi, con cui McCurry è divenuto famoso in tutto il mondo.

La mostra sarà visitabile fino al 31 gennaio 2010.

Lascia un commento