Terremoto in Giappone e fotografia

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Un evento tragico che di più non si può e che a tre mesi di distanza, lascia solo danni e distruzione. Il terremoto in Giappone ha messo in ginocchio non soltanto l’intero Paese ma, in alcuni settori, l’intero mondo, visto che molti piccoli pezzi del settore automobilistico e fotografico si producevano soltanto nell’area del Sol Levante. Il tessuto industriale nipponico è stato colpito in modo estremamente pesante e le conseguenze si faranno sentire di certo per lungo tempo.

La fotografia, soprattutto, vede il Giappone assolutamente in primo piano visto che persino le più grandi marche al mondo si trovano nell’are interessata dalla calamità naturale. In questo senso, anche il Canon Professional Service statunitense in una nota ha recentemente avvisato i propri utenti in merito ai problemi che potrebbero generarsi nei mesi e anni che verranno. Tuttavia, ha tranquillizzato professionisti sul campo, garantendo riparazioni e sostituzioni in tempi compatibili con le esigenze di chi con la fotografia lavora ogni singolo giorno. E’ vero, però, che a seconda della situazione alcuni pezzi di ricambio potrebbero mancare.

I tempi standard sono quindi rallentati, ancora di più se parliamo di riparazioni o sostituzioni e comunque le scorte stanno per finire nei magazzini di tutto il globo e i nuovi arrivi sono lenti. Se si parla ormai molto poco di Fukushima e sul Giappone cala via via il sipario, questo non vuol dire che i problemi siano risolti. Ci sono aree contaminate, cibo da evitare, case distrutte e stabilimenti che non possono aprire per via dei pesanti danni. Nonostante parecchi brand abbiano spostato la produzione anche all’estero per i piccoli pezzi pure loro non di rado si affidavano a ditte più piccole che non hanno ripreso del tutto la produzione o si muovono a passo di lumaca verso la normalità. I disagi, quindi, non sono finiti e soltanto in seguito sarà possibile capire se la fase critica è superata o meno.

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