Una mostra fotografica per riscoprire i segreti del vetro di Murano

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Trentacinque fotografie che riprendono i luoghi forse spogli e minimalisti, ma certamente interessantissimi, dove nascono tutt’oggi i capolavori dell’arte noti in tutto il mondo con il nome di Vetro di Murano, dall’omonima città produttrice. Ancora, il lavoro minorile dentro alle fabbriche, le pause pranzo, i momenti salienti di ogni processo di creazione e le più assurde condizioni di precaria sicurezza che un tempo riguardavano coloro che qui operavano. La mostra fotografica porta il titolo di “Lavoratori del vetro, uomini, donne, bambini a Murano 1959-61” e sarà visitabile fino al prossimo due maggio, presso l’ex Chiesa delle Cappuccine a Burano. Il paesino lagunare vicino Venezia, ogni anno visitato da milioni di turisti, infatti, conserva una lunga storia e irriproducibili tradizioni legate ad un tipo di lavorazione che in questa zona è nato e solo qui trova le sue connotazioni più originali.

L’allestimento che comprende molti scatti realizzati nelle principali fabbriche muranesi alla fine degli anni ’50 e all’inizio del decennio successivo, in realtà, non è alla sua prima edizione, ma alla terza, tanto è stato gradito dal pubblico negli anni precedenti. In precedenza la kermesse ha avuto luogo a Villa Herriot e a Palazzo della Mula ed aveva un significato preciso: si trattava, infatti, di un sentito omaggio nei confronti degli artisti veneziani e, soprattutto, degli autori che, a partire dagli anni ’50 del Novecento, hanno raccontato la città attraverso i suoi cambiamenti sociali e culturali.

La mostra con le foto di Luigi Ferrigno,è stata realizzata dalla Municipalità di Venezia Murano Burano e dall’Archivio della Comunicazione, in collaborazione con l’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea. A curarne l’allestimento, invece, sono stati Giorgio Tommasi e Tiziano Bolpin. Fino al due maggio prossimo, quindi, sarà possibile riscoprire la Murano di un tempo a partire dal lunedì al giovedì dalle ore 15 alle 18 e da venerdì a domenica dalle ore 11 alle ore 18 con ingresso gratuito.

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