Fabio Polenghi, la fotografia era tutta la sua vita

fabioAnche su facebook, il noto social network, Fabio Polenghi si descriveva come un fotoreporter, lui che a guardarlo bene, appare ancora tanto grintoso e “sulla notizia”, da sembrare assurdo che un proiettile tra le strade di Bangkok, in Thailandia, lo abbia colpito non lasciandogli alcuna possibilità di scampo. Nulla di nuovo se si pensa a quante volte le guerre o le manifestazioni, abbiano distrutto le speranze di innocenti che stavano soltanto lavorando, ma è una struggente verità che non trova spiegazione o un motivo valido osservando una carriera, un volto, un’esistenza che è stata annientata in pochi minuti. Da 29 anni operava nel settore e si descriveva come una persona che “realizza servizi fotografici nei settori del ritratto, della moda e della pubblicità”. Del resto erano note le sue collaborazione per riviste anche importanti come Vogue e Vanity Fair.

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Un fotografo di nome Stanley Kubrick

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Un regista a volte discusso ma sempre molto amato ed anche un fotografo: Stanley Kubrik ha iniziato la sua folgorante carriera, proprio imbraccianto una fotocamera e lavorando, appena adolescente, per la rivista americana Look. Proprio da quell’esperienza ha imparato i primi rudimenti legati al cinema e ha sviluppato un senso artistico fuori dal comune. Milano vuole ricordare e celebrare questo suo lato non da tutti conosciuto, con una mostra che sarà aperta al pubblico fino al prossimo 4 luglio, a Palazzo della Ragione. Più di trecento immagini, in gran parte inedite e stampate da negativi originali, mostreranno un giovane promettente che ha lavorato con grande maestria dietro all’obiettivo, già negli anni che vanno dal 1945 al 1950.

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Il genio di Kubrick per la fotografia

kubrickStanley Kubrick era un genio creativo a trecentosessanta gradi e tra le sue mille passioni c’era anche quella per la fotografia. A indagare su questo aspetto finora poco conosciuto del regista, per la prima volta al mondo, la città di Milano che ospiterà all’interno di Palazzo della Ragione più di trecento fotografie. L’evento avrà inizio il sedici aprile e si concluderà il quattro luglio del 2010. La maggior parte dell’allestimento è prodotto da materiale inedito e stampato da negativi originali e realizzato in un periodo di tempo compreso tra il 1945 e il 1950, quando aveva soltanto diciassette anni e lavorava per la rivista Look.

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L’Occhio Testimone di James Nachtwey in Versilia

JN00KINGATornano i grandi appuntamenti con la fotografia in Toscana per Seravezza Fotografia. Dal 30 gennaio Palazzo Mediceo, ai piedi delle cave di marmo delle Alpi Apuane, ospiterà L’Occhio Testimone, una mostra personale che raccoglie gli scatti di James Nachtwey, fotoreporter di guerra.

Un lavoro sporco il suo, quello del fotografo inviato di guerra. Un  lavoro in cui spesso non ci si può limitare ad osservare, ma si condividono paure e sofferenze, si diventa testimoni. Nella parole del fotografo americano nato nello stato di New York nel 1948 e cresciuto nel Massachusetts: “Sono stato un testimone e queste fotografie sono la mia testimonianza. Tutte le situazioni che ho fotografato non dovrebbero essere scordate e non dovrebbero ripetersi”.

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