Alimenta l’amore, la mostra HumanDog  dal 31 maggio 

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Al via dal 31 maggio 2019 la mostra HumanDog che sarà allestita fino al  30 giugno 2019.

La mostra viene inaugurata alle 16.30 di venerdì 31 maggio presso il Portico del Cortile della Rocchetta al Castello Sforzesco e potrà essere visitata gratuitamente tutti i dalle 7 alle 19 fino al 30 giugno 2019.

La mostra organizzata dalla fotografa Silvia Amodio si inserisce all’interno dell’iniziativa Alimenta l’amore, una raccolta permanente di cibo per animali bisognosi nei punti vendita Coop della regione Lombardia che ha già distribuito quasi un milione di pasti. 

Le foto esposte alla mostra sono state scattate il giorno di San Valentino, il 14 febbraio da Silvia Amodio: i 150 scatti, i migliori fra quelli realizzati, mostrano con sensibilità e stile inconfondibile ritirati di persone con i loro animali, soprattutto cani ma anche gatti, galline, conigli. 

Insomma l’amore non ha confini e la mostra conferma di quanto possa essere forte il legame con il proprio animale domestico: non sono poi gli studi che dimostrano che il legame con gli animali contribuisce a sviluppare empatia, un atteggiamento di comprensione e condivisione dei sentimenti e dei bisogni dell’altro. E se l’amore deve essere nutrito e coltivato, il set fotografico HumanDog mostra quanto possa essere forte il legame con il proprio animale domestico. 

Il 14 febbraio, giorno degli innamorati, ogni partecipante riceve il file del proprio ritratto e i migliori vengono selezionati per la mostra allestita a Milano, nello stesse set dove sono stati realizzati gli scatti. 

Le complesse dinamiche che regolano il rapporto tra l’uomo e gli animali sono un fenomeno che merita la nostra attenzione soprattutto in una grande città come Milano, dove la convivenza tra cittadini e quattrozampe non è sempre facile. Nel mio progetto fotografico il cane è testimone di una società che cambia e che si trasforma velocemente: ci sono sempre più single che vivono in compagnia di un animale; coppie ‘scoppiate’ che gestiscono il cane e/o i figli allo stesso modo; anziani che, rimasti soli, hanno come unico riferimento affettivo proprio un pet che rappresenta l’idea di famiglia. 

Spiega Silvia Amodio in una nota a ridosso dell’iniziativa. 

 

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