Eros, una ricerca fotografica sul filo del tempo

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E’ un lavoro sul filo del tempo, che non riprende solo la carriera di un artista ma la sua capacità di lasciar parlare attraverso le immagini le opere riprese. Comunicano anche senza parole, in questo modo, le luci e le ombre che appaiono con forza negli scatti, le angolazioni scelte e persino i soggetti immortalati. Fino al prossimo 8 maggio, Bruno Cattani presenta Eros, un insieme di opere fotografiche che fanno parte di un progetto di ricerca sui luoghi espositivi, un percorso che il fotografo reggiano ha intrapreso già molti anni fa. L’allestimento, ad ingresso libero, è visitabile a Modena, presso il Metronom da mercoledì a sabato nel pomeriggio e su appuntamento.

L’evento, è stato organizzato in occasione del ciclo SPEED_M e riguarda immagini di grande formato, con scatti di Polaroid insieme a lavori della serie “Figure nel tempo”. Uno dei punti chiave delle sue opere fotografiche è quello di dare l’impressione che le statue diventino attori di una sorta di spettacolo inscenato dietro la fotocamera, con una capacità incredibile di esprimere e suscitare sensazioni ed emozioni nello spettatore che le osserva. Un lavoro certosino, che lascia intravedere il grande impegno e il profondo amore per questo tipo di tecnica maturata con gli anni e con l’esperienza.

Lo stesso autore ha commentato le sue opere dicendo: “Nel mio primo lavoro sull’arte dei luoghi, ho visitato i musei, luoghi dove non solo si stratificano oggetti d’arte, ma che sono anche affascinanti contenitori di emozioni. In seguito ho svuotato i lughi dell’arte dai visitatori e mi sono immerso in un mondo silenzioso di movimenti immaginari, il gesto misterioso di una mano, i riccioli che cadono sulla spalla, il velo che si sposta con un gesto di pudore, cercando di riscrivere la loro storia e ridare vita a questi visi e corpi del passato“.

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