Lodi ospita il Festival della Fotografia etica

E’ la prima kermesse dedicata all’approfondimento di tre temi intrinsecamente legati fra di loro, ma qualche volta al centro di aspre polemiche: etica, comunicazione e fotografia. Il Festival della Fotografia Etica sarà un evento unico nel suo genere che coinvolgerà la città di Lodi dal prossimo 11 marzo fino al 14 dello stesso mese. Oggi sempre più spesso da più parti i fotografi vengono attaccati quando si ritiene che non abbiano rispettato la privacy e siano andati oltre ciò che la loro professione impone: una situazione questa, tutt’altro che semplice da verificare e che quindi, quasi sempre, finisce con il porre una serie infinita di interrogativi su dove si può spingere colui che di mestiere vuole raccontare ciò che avviene nel mondo attraverso le immagini.

L’evento nasce da una idea del Gruppo Fotografico Progetto e prevede oltre alla presenza di una serie di scatti d’autore, anche videoproiezioni, dibattiti, mostre e incontri. L’ingresso è gratuito e per saperne di più si può visionare anche il sito all’indirizzo www.festivaldellafotografiaetica.com. Attraverso linguaggi e stili creativi e moderni, gruppi di fotografi professionisti indipendenti e photo- collectives internazionali, presenteranno delle videoproiezioni che mostreranno al pubblico quanto il giornalismo e il codice deontologico debbano camminare di pari passo, in questa come anche in tutte le altre professioni. All’incontro seguirà un dibattito con il pubblico. Si parlerà anche del fatto che entro la fine del secolo 150 milioni di persone, dovranno lasciare i loro paesi di origine a causa del riscaldamento globale.

La fotografia ha un proprio linguaggio comunicativo e informativo e all’interno del progetto è anche presentata come un mezzo per combattere odio e razzismo, per aiutare l’ambiente o come strumento di trasformazione sociale per le comunità emarginate. Il suo potere è veramente enorme, basta solo saper indirizzarlo verso le giuste cause e allora il resto del mondo sarà informato senza bisogno di aggiungere altre parole, riguardo a tutto quello che ogni giorno accade di bello e di meno interessante.