La composizione di una buona fotografia

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Oggi esistono in commercio fotocamere per tutti i gusti e per tutte le esigenze: si può scegliere tra caratteristiche legate alla fotografia amatoriale o professionale, tra reflex e compatte e persino tra una miriade di colori. Lo stesso vale per le particolarità di ogni apparecchio di nuova tecnologia che, quasi sempre, permettono di ottenere delle immagini a fuoco ed esposte correttamente. Tuttavia questo non vuol dire assolutamente che anche se a livello tecnico sono discrete, siano in possesso degli standard stilistici e creativi di un vero esperto del mestiere. Per carità, chiunque può decidere di immortalare un luogo e un momento senza per questo essere giudicato, ma se vuole ottenere delle istantanee indimenticabili, la strada verso la perfezione è molto lunga. Si tratta anche di una questione di gusti e, quando si osserva uno scatto non tutti possono trovarlo interessante, ma alcuni criteri sono validi sempre e comunque.

Tra gli errori più comuni che si possono notare in una immagine poco curata, ci sono oggetti mossi in primo piano, soggetti troppo piccoli al centro dell’inquadratura con troppa aria intorno o sfondi confusi. Per questo la prima regola sulla quale ci si deve soffermare, è la composizione di una buona fotografia. Questo renderà il lavoro di chi sta dietro all’obiettivo più apprezzato, anche se chi osserva non essendo un professionista, magari non saprà spiegarlo. Il passo successivo è quello del riuscire a comunicare qualcosa e a suscitare una profonda emozione.

Attenzione, poi, alle cosiddette “immagini piatte”, cioè quelle che pur essendo giuste tecnicamente risultano banali e prive di un centro di interesse che dia senso a quello che ci si trova a vedere. Esistono, in verita delle “macchine intelligenti”, ma al solito non sono ancora in grado di calcolare tutte queste variabile e si concentrano sull’aspetto prettamente tecnico e molto poco su quello stilistico, emotivo e, soprattutto, di composizione.

foto di: tecnovideoblog

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