Una mostra fotografica di Rino Barillari, dedicata all’epoca de “La Dolce Vita”, sbarca al Jerusalem Film Festival, la rassegna cinematografica più importante del Medio Oriente. L’occasione è il Cinquantenario del mitico film di Federico Fellini e, per questo motivo, l’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv ha portato avanti tale interessante progetto con l’Associazione Culturale Golda International Events. L’installazione avrà l’omonimo titolo e il pubblico estero potrà vedere l’atmosfera che si respirava nella Roma degli anni ’60, proprio quando uscì il lungometraggio che ne raccontava il momento felice. Da quel periodo tutto il mondo cominciò a vedere sotto un’altra luce la Via Veneto, mentre dall’altro lato si assisteva al boom economico e la ricostruzione dopo il conflitto Mondiale. Cinecittà diventò importantissima e iniziò ad essere chiamata la Hollywood sul Tevere. Erano anche gli anni in cui Rino Barillari, muoveva i primi passi e diventava, piano piano il gande fotografo che è adesso.
Sony W5 e T99, le due nuove fotocamere in arrivo a settembre promettono di essere due gioiellini della tecnologia, ma soprattutto di far entrare la Sony in una nuova era, quella del 3D. La prima presenta sensore CMOS Exmor da 12 megapixel, obiettivo G con zoom ottico 5x e grandangolo da 24 mm, panoramica in tre dimensioni, multiangolazione, filmati Full Hd da 1080 i, processore Bionz e display LCD Clear Photo Plus da 2,8 pollici. I suoi scatti saranno poi riproducibili su un qualunque tv ad hoc con le stesse caratteristiche. Bandito, infine, il rumore durante lo scatto.
Per le prossime missioni nello spazio, Nikon è certamente una delle case produttrici che contribuirà fornendo i suoi prodotti di grandissima qualità. Del resto, è di pochi giorni la notizia che ha ricevuto degli altri ordinativi di reflex digitali D3S e D3X e obiettivi intercambiali Nikkor, che si trovano già a bordo della capsula Soyuz Tma-19. L’ordine è stato effettuato per la precisione da Rkk Energija, la società principale appaltatrice dell’Agenzia Spaziale russa che gestisce la Stazione Spaziale Internazionale.
Estate senza vacanze per quasi tutte le maggiori case produttrici di materiale tecnologico e fotografico. Lo stesso vale per Nikon che annuncia grandi arrivi nei prossimi mesi, una mossa che ha già seguito pure la Sony, lanciandosi però principalmente nel settore 3D. Questa volta a parlare è lo stesso presidente Makoto Kimura, che ha spiegato come la compagnia nipponica stia pensando di mettere in commercio addirittura un nuovo concetto di camera, che dovrebbe vedere la luce entro marzo 2011. Secondo le sue parole, quindi, la innovativa macchina fotografica stupirà tutti e sfrutterà nuove potenzialità, come quelle del video, a quanto pare, messe proprio in primo piano. Secondo Kimura, una delle ipotesi più probabili è che possa essere realizzata una fotocamera “mirrorless”, cioè senza il sistema di specchio e pentaprisma caratteristico dei sistemi reflex.
Mai più il rischio di veder cadere rovinosamente la propria fotocamera digitale a mare, mentre si cercando di “fermare il tempo” immortalando dei ricordi unici o, ancora, il pericolo di ricevere schizzi di acqua da parte di bambini che si divertono a sguazzare: ora c’è la custodia subacquea universale della Seashell, che ha un costo di circa 159 euro, iva inclusa, e permette di fotografare fondali marini splendidi, salvando il proprio gioeillino tecnologico. Le grandi profondità sono garantite per la gioia dei subacquei esperti e professionalmente attrezzati, ma lo stesso vale per coloro che non si allontanano ma vogliono lo stesso mostrare agli altri l’universo sommerso che si trova nel tratto di spiaggia in cui si trovano. La spesa, del resto, non è eccessiva per un accessorio rappresentato in Italia dalla Mafer, società importatrice dei brand internazionali nel settore fotografico.
Volete vedere la foto più antica dell’Universo? L’ha pubblicata l’Esa, l’Ente Spaziale Europeo e rappresenterebbe l’immagine conseguente al Big Bang. Uno scatto affascinante, quanto non perfettamente comprensibile a chi non è addetto ai lavori, ma è un importante passo avanti per la scienza che da sempre si trova confusa di fronte alla domanda legata a come si sia formata la Terra. Insomma i classici quesiti su chi siamo e da dove veniamo, che forse un giorno, potrebbero trovare una risposta più precisa. L’ottimo risultato arriva a seguito della missione Plank dell’European Space Agency, la stessa Esa, che cerca proprio di rispondere ad alcuni misteri della scienza moderna. Tra le necessità dell’uomo nell’immediato, ci sono quelle di scoprire se si assisterà ad una ulteriore evoluzione in futuro e come siamo arrivati fin qui.