Larissa Riquelme: viva il fotoritocco

Una immagine per mostrare com’era e com’è e per confermare quanto il fotoritocco, troppo spesso, faccia dei veri e propri miracoli. Larissa Riquelme, bellezza che è esplosa in tutto il mondo quest’estate, alla fine, per la gioia di tutte le donne, è una “comune mortale” con tanto di difetti e imperfezioni. Agli ultimi campionati mondiali di calcio, tifava così fortemente che si è mostrata in molte occasioni senza veli, con delle istantanee mozzafiato che hanno fatto il giro della rete. Agli uomini piaceva molto, mentre le ragazze diventavano verdi per l’invidia, ma forse è l’ora della “vendetta”, per “l’altra metà del cielo”.

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Come funziona una moderna fotocamera digitale

Le moderne fotocamere digitali non hanno un funzionamento del tutto differente rispetto a quello legato alle normali macchine fotografiche tradizionali a pellicola. In entrambi i casi, infatti, è contenuto un obiettivo, un diaframma e un otturatore. Il primo cerca di mettere a fuoco in modo ottimale, il secondo si apre lasciando che si crei un foro di diametro variabile e l’otturatore, infine, serve a controllare il tempo di esposizione. In tal modo, viene calcolata l’esatta quantità di luce che arriva all’interno della camera e colpisce il sensore. Tra le analogiche e le digitali, in pratica, varia proprio la quantità di luce catturata e questa è la peculiarità principale nei due modelli. Nel primo caso, quindi, si trova la pellicola fotosensibile, mentre per le macchine digitali esiste un dispositivo elettronico detto sensore di immagini di tipo CCD, Charhe- Coupled Device o CMOS, Complementary Metal Oxide Semiconductor.

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Il formato RAW: che cos’è?

Per definire il formato RAW, così usato ultimamente, detto NEF per le Nikon, si può dire che riguarda i dati non rielaborati e, soprattutto, non compressi, presentati nello stesso modo in cui sono stati generati dal sensore. Questo nonostante sia da specificare che qualche produttore inserisca una piccolissima elaborazione. In parole non tecniche, quindi, si tratta dell’equivalente digitale dell’antico negativo della pellicola, quindi una foto ancora non sviluppata del tutto. La macchina praticamente non applica le impostazioni indicate prima dello scatto, ma le salva in un file separato associato al file di immagine. Il motivo per il quale è praticamente adorato da chi fa fotografia professionale, è comunque il fatto che è possibile “correggere gli errori”.

Le batterie delle fotocamere digitali

Oggi le fotocamere digitali moderne, funzionano grazie alla presenza di batterie che con la loro energia sono in grado di alimentare il monitor LCD ed il flash che ne consumano molto. Ecco perchè se si acquistano quelle non adatte per risparmiare, il rischio è che la macchin fotografica si spenga subito dopo pochissimi scatti. A seconda del prodotto usato, quindi, saranno necessari determinati supporti di questo tipo che, comunque, saranno sempre specificati dal fornitore nelle istruzioni fornite nello scatolo.

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I vantaggi del digitale

Diciamo la verità: il digitale ha costituito una vera e propria rivoluzione nel mondo della fotografia. Non tutti magari sono d’accordo nell’affermare che le nuove tecnologie siano migliori e più di qualità rispetto alle precedenti, però è innegabile che il portafoglio ne ha guardagnato e anche la versatilità degli scatti prodotti. Questo perchè una volta immesse nel computer, le istantanee hanno già un formato che può essere gestito per l’invio via mail, per la pubblicazione sui principali social network o per la stampa. Tutte le moderne fotocamere digitali, poi, hanno un piccolo schermo LCD per controllare in anteprima le immagini scattate e deciderle di ritoccarle al pc, utilizzarle al naturale o, addirittura, eliminarle. In alternativa, per condividere con familiari e conoscenti i propri ricordi, si possono anche collegare ad un televisore e mostrare  le proprie opere in sequenza come capitava prima con le diapositive, ormai del tutto dimenticate.

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Scatti affascinanti con nebbia e foschia

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Esistono delle manifestazioni della natura talmente intense da non potere essere evitate, ma che una “mano” esperta può rendere estremamente affascinanti e misteriose: prime fra tutti la nebbia e la foschia. Del resto, quando il cielo non si presenta limpido e azzurro, è davvero il momento di allenarsi ed imparare che ogni sfondo può celare una immagine da ricordare e allora sbizzarrirsi con un “taglio” curioso o lasciare sbucare una persona, ad esempio, dal nulla può fare davvero la differenza. Altra fotografia interessante può essere scattata dalle parti di mare, cercando di riprendere le barche di passaggio e facendo in modo che sembrino sospese e avvolte da un paesaggio senza tempo, quasi da film. Insomma il vapore negli scatti può essere altamente scenografico e non costituire, invece, un noioso contrattempo per il fotografo al lavoro. Attenzione, però alla nebbia fitta: in questo caso cercate di proteggere la vostra fotocamera avvolgendola in una busta di plastica e non sottovalutate gli effetti dell’umidità sull’obiettivo.

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Impugnare la fotocamera nel modo giusto, prima di scattare

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E’ vero, queste sono proprio nozioni di base che rischiano di far pensare a chi legge che si tratti di informazioni banali e conosciute da tutti. Eppure basta pensarci un attimo per rendersi conto che, chiunque abbia tenuto in mano una volta nella vita una fotocamera, l’ha impugnata meccanicamente, senza ricevere alcun consiglio che, forse, poteva facilitare il compito, non sempre facile, di realizzare scatti fermi e interessanti. Se è vero che ogni azione produce una reazione, è altrettanto sicuro che già a partire da questo punto, si comincia a lavorare bene per portare a casa delle istantanee di buon livello.

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Proteggere la fotocamera, per conservarla a lungo

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Ci sono dei consigli che a volte sembrano superflui e sempre uguali in merito alle fotocamere, eppure esistono moltissime persone che per distrazione o, forse, per estrema fiducia in un oggetto della più sofisticata tecnologia, non prestano particolare attenzione alla sua protezione o pulizia. Giorno dopo giorno, polvere, sabbia e quant’altro si accumulano all’interno del corpo macchina e, senza una adeguata sistemazione, si moltiplicano i graffi e gli eventuali urti che rischiano di diventare “fatali” prima o poi. Per evitare di sprecare soldi inutili o, peggio, di dover sostituire un prodotto magari molto valido, quindi, è bene imparare ad utilizzare tutte le accortezze necessarie per assicurare una lunga vita, magari a quello che è rappresenta un acquisto sudato dopo mesi di risparmi.

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La teatralità di un cielo tempestoso

cielo tempestoso

Un cielo azzurro può trasmettere allegria e spensieratezza ad una scena, ma non è vero che condizioni meteorologiche non proprio positive, non possano regalare al fotografo degli scatti altrettanto unici, se non più affascinanti e curiosi. Una tempesta in arrivo è, infatti, in grado di trasformare la luce tutto intorno, di abbassare l’intensità dei colori e, come in un lungometraggio al cinema, donare improvvisamente alla scena un effetto cupo e teatrale che un amatore esperto saprà cogliere e utilizzare a proprio favore. In questo caso, un buon consiglio può essere quello di cercare sullo sfondo qualcosa di interessante da inquadrare e, come se si trattasse delle realizzazione di un quadro di un pittore classico, lavorare sulle suggestioni che può emanare l’istantanea. Se l’idea è quella di fotografare i raggi del sole che filtrano tra le nuvole, mai puntare su di essi l’esposimetro se cercate un effento brillante. Stesso discorso si può fare nel caso della schiuma del mare che si infrange contro gli scogli. Regola fondamentale da ricordare, ancora, è quella che riguarda il cielo che, in questo caso, essendo moto scuro, con l’esposimetro sarà sovraesposto.

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I paesaggi e il grandangolo

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Per fotografare un paesaggio il grandangolo può essere molto utile, dato che in questo modo si possono inserire scenari ben più ampi e tutto viene mantenuto a fuoco anche a valori medi f, includendo maggiori dettagli. L’unica accortezza del fotografo, in questo caso, deve essere quella di evitare di realizzare uno scatto che pur essendo molto vasto, possa apparire piatto e insignificante. In questo caso, meglio inserire un elemento grafico come un viottolo o un fiume o, ancora, oggetti a mezzo campo o in primo piano. Quando si decide di riprendere uno scenario di questo tipo e si utilizza un grandangolo, bisogna sempre fare attenzione all’orizzonte e non dimenticare la regola dei terzi. Quest’ultima consiste nel decentrare il soggetto dell’immagine leggermente per armonizzare una istantanea e, nello stesso tempo, immaginare lo schermo di messa a fuoco, diviso in nove parti di una griglia.

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