Ossessione della foto perfetta, rischia di rovinare i ricordi

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Smartphone alla mano, siamo ormai ossessionati dai selfie o della giusta inquadratura alla ricerca della foto perfetta: ma scattare foto in continuazione per immortalare le esperienze che vorremmo ricordare, rischia proprio di danneggiarle. Insomma l’effetto boomerang è dietro l’angolo: a forza di scattare foto per catturare i nostri migliori ricordi, rischiamo proprio per finire di danneggiarli e di perdere l’emozione di un’esperienza vissuta veramente.

Che le foto possano danneggiare anche le esperienze più entusiasmanti viene suggerito dallo studio Psychology & Marketing che ha valutato il grado di piacevolezza riscontrato fra chi scatta fotografie e chi si astiene dal fotografare. Insomma scattare foto per ricordare la nostra esperienza finisce per danneggiarla e finisce anche per contaminare i ricordi: Gia Nardini, docente di marketing al Daniels College of Business di Denver spiega che è necessario fare una scelta, vivere il momento o fotografarlo. 

Con l’avvento degli smartphone le corse sono peggiorate perché siamo incentivati a scattare in continuazione finendo per perdere i ricordi del momento. La teoria di Nardini è stata avvalorata da tre diversi tre esperimenti. 

Nel primo, è stato mostrato a 152 studenti un video di dieci minuti con riprese spettacolari di meduse e serpenti e che gli studenti hanno valutato come “molto piacevole”.

A metà degli studenti è stato detto di guardare solo il video, all’altra metà è stato chiesto di scattare fotografie dello schermo schiacciando un bottone. Il primo gruppo ha valutato l’esperienza positiva per il 72,6% e il secondo gruppo che ha scattato foto l’ha valutata positiva per il 63,8%. 

Il secondo esperimento si è svolto allo stesso modo, ma il gruppo dei fotografi è stato diviso in due: un parte ha dovuto condividere le foto e l’altro le ha conservate per sé. Chi non ha scattate le foto ha gradito di più l’esperienza (83%) rispetto a chi ha fotografato e ha condiviso gli scatti (73%) o conservarli come ricordo personale (76%).

Lo studio ha anche confermato che mettersi a fotografe può compromettere solo le esperienze considerate come “molto piacevole” mentre non influenza le esperienze piacevoli. 

Se scattare la foto ci illude che una volta tornati a casa potremo rivivere la stessa emozione, ciò non è vero senza dimenticare poi che scattare foto ci distoglie dall’attenzione del momento fra estrarre lo smartphone, controllare i messaggi ed effettuare la giusta inquadratura. Un mondo a parte è costituito dalla categoria dei narcisi perché per loro scattare una foto da sfoggiare sui social network aumenta la loro autostima senza compromettere la piacevolezza del momento vissuto. 

 

 

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