Torna in Italia la fotografia di Malick Sidibè

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Circa cinquanta immagini, quasi tutte inedite, sono proposte all’interno della mostra “Malick Sidibè. La vie en rose“, dell’omonimo artista che ha raccontato attraverso il linguaggio della fotografia uno spaccato della storia di Bamako, capitale del Mali, a partire dagli anni Sessanta e fino al decennio successivo. In quel periodo uno Stato martoriato otteneva, finalmente, l’indipendenza dalla Francia. L’allestimento sarà visitabile a Reggio Emilia dal 9 maggio al 31 luglio.

La fotografia non mente. Non quella in bianco e nero che ho sempre fatto io” – commenta Sidibè – La mia fotografia è molto più sincera, autentica e diretta di qualsiasi parola. E’ semplice, la può comprendere chiunque e racconta un’epoca senza nessun inganno“. L’epoca ripresa, trasmette una crescente energia che si respirava in un periodo in cui apriva lo Studio Malick e il Mali aveva già ottenuto l’indipendenza; inoltre, cominciava a farsi sentire la contaminazione con le altre culture con i film provenienti dall’India, dagli stati Uniti e dall’Europa e con le musiche occidentali.

Tra le opere più interessanti anche stampe d’epoca e ritratti in studio.Un lavoro svolto con passione e con grande professionalità: “Io credo al potere dell’immagine, è per questo che ho passato tutta la vita a ritrarre le persone nel miglior modo possibile, cercando di restituire loro tutta la bellezza che potevo. Perchè la vita è un dono di Dio  ed è migliore se la si affronta con un sorriso. Troppo spesso l’immagine del mio Paese è legata al dolore, alla povertà e alla miseria. Ma l’Africa non è solo questo e io l’ho voluto mostrare nelle mie immagini“. Un legame profondo quello con la sua terra, che l’ha portato a decidere di rimanere lì, anche dopo che le foto avevano fatto il giro del mondo ed era diventato famoso. Nulla, denaro, fama  o benessere, insomma, sono mai riusciti ad allontanarlo dal un luogo che prima di essere mostrato attraverso gli scatti, è raccontato on il cuore.

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