Al Museo del Risorgimento di Roma arriva l’album fotografico dei Mille

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tuttaroma

Tra le testimonianze storiche di grandissima importanza che contiene al suo interno e che annualmente molti visitatori scelgono di conoscere, adesso al Museo del Risorgimento della Città Eterna, arriva un altro pezzo di storia, è proprio il caso di dirlo. ad arricchire la già nutrita collezione, giunge infatti l’Album dei Mille, realizzato da Alessandro Pavia e che riprende i ritratti di coloro che hanno preso parte alla Spedizione del 1860, un vero reperto appartenuto a Giuseppe Garibaldi. Già all’epoca, la neonata arte della fotografia faceva pensare a tutti che le persone immortalate sarebbero rimaste vive nella mente della collettività per lungo tempo e, per tal motivo,  Pavia scelse quell’arte per celebrare coloro che avevano scelto di compiere questa impresa.

La fotografia era già arrivata nel 1839, ma sin da subito aveva creato un certo clamore e l’idea iniziale era quella di realizzare un album da vendere successivamente a tutte quelle istituzioni che si fossero mostrate interessate ma, in realtà, il progetto fallì miseramente quasi subito. Secondo lo stesso vice direttore del Museo del Risorgimento, Marco Pizzo, si tratta di un avvenimento importante a livello storico e utile per conservare intatti “pezzi” del nostro passato: “Possiamo tranquillamente definire l’album il primo monumento dell’Unità d’Italia. Raccogliere in un unico album tutte le fotografie dei Mille significa fargli un monumento. L’album è anche un oggetto d’arte applicata, con i suoi decori in bronzo e con le foto acquerellate contenute all’interno. E’ un libro del tutto particolare e rappresenta un’unica e importantissima testimonianza documentata e un vero archivio fotografico di una pagina della nostra storia“.

L’oggetto in mostra, in realtà arriva in occasione del 150° anniversario della Spedizione dei Mille e, per questo l’oggetto di notevole interesse storico, è stato interamente retaurato, grazie alla Direzione Regionale dei Beni Architettonici del Lazio nel 2009 su particolare interessamento del Soprintendente Luciano Marchetti.

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