Al Vittoriano di Roma, Nino Migliori con le foto degli Anni ’50

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Dal 9 luglio al 15 settembre 2010, il complesso del Vittoriano di Roma, ospiterà la mostra dal titolo “Nino Migliori. Il passato è mosaico da incontrare. Ritorno agli anni Cinquanta”. Si tratta di uno spaccato del Belpaese che attraversa, ripercorrendo per immagini, un periodo che va dal 1950 al 1959, il tutto attraverso l’obiettivo e la grande esperienza dell’artista bolognese che amava immortalare tutto ciò che rappresentava la realtà sociale dell’epoca. Emozioni che passavano dentro al suo animo e, direttamente dall’obiettivo della sua macchina fotografica, erano in grado di arrivare alla gente. Quel periodo, di solito ricordato con il termine Neorealismo, comprende circa un centinaio di fotografie dove sarà possibile incontrare idealmente “genti” del sud, del nord, dell’Emilia e del Delta. Insomma una serie di elementi che si sposano a perfezine e che preparano, tra l’altro, il decennio successivo e la stagione culturale che sarà in primo piano negli anni ’60.

L’autore, attraverso le istantanee non intende denunciare qualcosa o cercare la polemica con scatti dal carattere pittoresco, ma vuole creare una occasione di confronto tra le persone, sperimentando un nuovo e moderno linguaggio fotografico. Un processo che è durato per circa sessant’anni, a partire dal 1948.

Ad accompagnare l’allestimento, pure una esplicativo catalogo di 262 pagine con un buon numero di fotografie inedite e saggi di Marisa Vescovo e Roberto Maggiori. A promuovere l’evento è il Comune di Roma con il contributo di BNL-Gruppo BNP Paribas, UniCredit Banca di Roma, Monte dei Paschi di Siena, realizzata e organizzata da Comunicare Organizzando e a cura di Roberto Maggiori. Un modo, insomma, per rivivere un periodo molto interessante in Italia, sempre più spesso ricordato con nostalgia dai più grandi. Le nuove generazioni, invece, possono in questo modo ritrovare le loro radici, conservare una memoria storica, anche visiva, del loro passato e comprendere meglio quegli anni che hanno portato il Belpaese allo sviluppo e alle tradizioni ordierne.

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