Anthony Queen e Marlon Brando: fotografie a Torino

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Sono due persbrandoonaggi praticamente immortali, conosciuti dai più grandi e persino delle nuove generazioni e certamente questa mostra fotografica, avrà un grande successo di pubblico. Marlon Brando ed Anthony Queen sono i protagonisti degli scatti che saranno esposti, fino al prossimo 19 settembre al Museo del Cinema di Torino. Si intitola “Rebels“, l’evento curato da Alberto Barbera e molto atteso dai fans che ancora non dimenticano i loro volti e il loro successo.

141 scatti di grande formato per i due ribelli del grande schermo, tutti realizzati dal noto fotografo Sam Shaw sul seti di due film che hanno fatto la storia del cinema. Si tratta, nello specifico, di One Eye Jacks, i due volti della vendetta che Marlon Brando interpretò nel 1961 e Zorba il greco, del 1965. Quest’ultimo è la trasposizione cinematografica del romanzo di Kazantzakis, diretto da Michael Cacoyannis. Fanno parte, quindi, di un dietro le quinte interessante e, soprattutto, inedito, che mostra caratteristiche uniche a livello fisico e recitativo che contraddistinguevano i due personaggi diventati mitici. Ognuno di loro era diverso dall’altro, ma entrambi mostravano grande professionalità e talento nel calarsi perfettamente nei panni dei vari personaggi che interpretavano.

In contemporanea con l’inizio della mostra, il Cinema Massimo il 17 giugno, ha proposto proprio i lungometraggi che fanno parte dei ritratti. Le due proiezioni sono state proposte ad ingresso gratuito, proprio per permettere ai visitatori della mostra, di ripercorrere le fasi salienti della pellicola e di godere maggiormente della vista delle foto, comprendendone il contesto. Un’altra peculiarità dell’evento, è stata la scalta di mandare in onda i due film in lingua originale, con i sottotitoli in italiano. Lo scopo, infatti, era quello di non far perdere nulla, come la voce e l’espressione dei grandi e indimenticabili attori. Due divi, due caratteri e due umori: amanti delle donne e della vita, con le loro vicende e le loro intepretazioni hanno attraversato un’epoca.

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