Emma: un servizio fotografico dopo il successo e la malattia

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A vederla con la sua aria così grintosa e sicura di sè, non si direbbe proprio che Emma ha vissuto un momento così buio della vita, tanto da farle credere che sarebbe potuta morire. Con i Modà è arrivata seconda all’ultimo Sanremo e continua a scalare a grandi passi la strada verso il successo, ma sa quanto è pesante la caduta. Gioia le dedica la cover e un servizio fotografico, dove racconta del cancro all’utero che l’ha colpita qualche anno fa. Per tal motivo commenta: “Fino ad ora lo avevo confessato solo a Maria De Filippi: Non era il momento giusto. Sarei passata per una vittima”.

Emma è matura, bellissima, talentuosa e per nulla timida davanti all’obiettivo e, tra una foto e l’altra, comincia a raccontare: “Io voglio testimoniare. Alle ragazze, le fan, voglio dire: non sono un mito, vivo sotto le vostre stesse nuvole. sono stata graziata e sento di dover seguire le ragazze. I loro problemi sono i miei. Hanno comprato 150mila copie dei miei dischi e non me ne interesso? Ho i loro soldi in tasca, mi ascoltano e io li devo ascoltare. Non riesco a non farlo. Leggo le loro e-mail e rispondo, a tutti. E’ il dazio che pago”.

Una storia dolorosa che mentre la svela le passa davanti come una tempesta, anche se cerca di mantenersi professionale davanti ai fotografi all’opera:
E’ una storia lunga che inizia nel 2005 quando la nonna si ammala . Un giorno mentre le massaggio le gambe, mi guarda serissima negli occhi e dice: ‘Emma domani torno a casa, ma non da viva. Ascoltami, io l’ho visto: tu devi fare la cantante’. Le dico di smetterla, la conforto e vado via. L’indomani lei muore con un sorriso sulle labbra. Con la mia band, i M.j.u.r, registriamo a Torino un disco autoprodotto.Per un anno facciamo su e giù sui treni di notte, siamo morti di fame per amore della musica. Esce il disco e piace, ci chiamano per i concerti ed e’ pronto un minitour. Il minitour non parte mai perche’ io comincio a star male. Sono sempre stanca, si bloccano alcuni funzioni vitali, non mangio, arrivo a 40 chili, sento un peso enorme dentro di me. I medici scoprono che nell’utero ho una grande massa. Tumorale. E maligna. Sono operata d’urgenza a Roma. L’intervento dura sette ore e riescono a salvarmi l’utero. Quando mi sveglio ho un lungo taglio, ma sono già un’altra persona”.

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