Heather Parisi ritorna con un servizio fotografico

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In questi giorni è balzata agli onori della cronaca e gli italiani si sono così accorti che da qualche mese, l’amatissima Heather Parisi è sparita dall’italia. Da allora se ne sono dette davvero di tutti i colori, ma principalmente si è ricordato che l’artista insieme al marito si trovava in una situazione economica precaria a causa di problemi seri alle aziende del consorte, per questo sarebbe scappata lontano. Lei però non ci sta, è tornata in carica con un servizio fotografico su Chi e ha deciso di raccontare la verità:
In effetti, dice tra uno scatto e l’altro, che da sei mesi vive con la famiglia a Hong Kong e nell’articolo scitto da lei stessa conferma: “A Hong Kong sono arrivata con la mia famiglia il 1° gennaio 2011, senza eccessi e senza clamore, ma anche senza fughe o misteri, accompagnata dalla consapevolezza di iniziare, a 50 anni, l’ennesimo importante capitolo di una vita meravigliosa.
In questi giorni in Italia sono apparse notizie false su questa decisione, che avrei preso in seguito a una situazione finanziaria critica del mio compagno. Sono profondamente amareggiata da questo modo di speculare senza rispetto sulla vita privata delle persone. Non è questa l’Italia che ho imparato ad amare e alla quale devo tutta la mia carriera, la mia fortuna e la mia fama. Avrei seguito Umberto ovunque avesse deciso di andare. Negli ultimi cinque anni vissuti assieme abbiamo trascorso almeno una settimana al mese a Hong Kong, per curare e sviluppare l’attività di import-export che da anni vede il mio compagno protagonista in questa parte del mondo. Era solo questione di tempo, ma Hong Kong era nel mio destino e nei miei desideri. Non ne ho mai fatto mistero. Era un sogno che è diventato realtà. Dopo un po’ di tempo che sto in un posto, di norma, sento la voglia di liberarmi delle cose e delle persone che mi stanno attorno, per il desiderio di avere nuovamente un vuoto da colmare e da reinventare. Provavo la stessa sensazione ogni volta che entravo in un teatro completamente spoglio e deserto, prima di ogni spettacolo. Hong Kong, oggi, rappresenta per me proprio questo: il teatro vuoto di una sfida nuova e da inventare, in una città dove ogni cosa è possibile, senza pregiudizi e senza preclusioni.

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