Medici senza Frontiere porta in Italia una mostra sulla malnutrizione infantile

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Kenya

Dalle case di gran parte degli abitanti dei Paesi ricchi del mondo, la malnutrizione è una parola sconosciuta, terribile ma per fortuna mai provata.  Le tavole imbandite nonostante la crisi mondiale, gli abiti firmati e le vacanze pagate, fanno pensare che il mondo, fatto di problemi e rivincite, si chiuda dietro le quattro pareti domestiche. Eppure c’è ancora tanta gente che muore di fame e altrettanti volontari che trascorrono la loro vita a combattere questo triste fenomeno che, oggi, non dovrebbe neppure più esistere. Per evitare ancora nuove vittime, Medici senza Frontiere, ha lanciato una iniziativa che ha portato alla organizzazione di una mostra fotografica, dal 24 giugno in Italia presso la Fondazione Forma per la Fotografia di Milano. Nei giorni scorsi “Starved for attention: il cibo non basta” è stato lanciato a New York e, finalmente, approda pure nel Belpaese.

L’evento fotografico è stato curato da Medici senza Frontiere e dall’Agenzia Fotografica VII e fa parte di una esposizione che riguarderà l’Europa e comprenderà la campagna multimediale di MSF sulla malnutrizione infantile. Nonostante la povertà in alcune zone dell’Africa e non solo, la fa da padrone, situazioni pericolose e senza ritorno come la mancanza di alimentazione e la disidratazione del corpo, possono essere evitate. Come avviene per ogni malattia, quindi, è importante più prevenire che curare un essere umano, soprattutto se molto piccolo. Purtroppo, però milioni di bambini, ogni anno, continuano a morire, segno che non si sta facendo poi quello che si dovrebbe, per fermare un simile disastro.

Nello specifico, il documentario è diviso in sette parti e vengono mostrati anche i genitori e gli operatori sanitari che cercano di badare ai bisogni nutrizionali dei più piccoli. Christophe Fournier, presidente internazionale di Medici senza frontiere, ha commentato a tal proposito: “Le nostre equipe mediche che operano in più di trenta paesi con alti livelli di malnutrizione, dall’Africa sub-sahariana all’Asia del sud, hanno sperimentato che grazie a interventi con cibi equilibrati e di qualità a milioni di bambini, possono essere risparmiate le conseguenze della malnutrizione“.

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