Ricky Martin, confessioni e immagini su Vanity Fair

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Si intitola semplicemente “Me” l’autobiografia di Ricky Martin e l’occasione è perfetta per posare anche per un servizio fotografico su Vanity Fair, lo stesso magazine che cerca di fotografargli anche l’anima e i pensieri più segreti con una intervista molto legata alla sua sfera privata. Tra le pagine e gli scatti in cui appare come sempre bellissimo, si racconta e dice “Quando per la prima volta ho preso i miei bambini tra le braccia, ho capito che dovevo essere completamente trasparente con loro“.Sono passati ormai tre anni da quando è diventato padre di due gemelli, Matteo e Valentino, grazie all’utero in affitto di una madre surrogata.Poco dopo questo evento felice che ha inevitabilmente segnato la sua esistenza, ha dichiarato al mondo intero, con grande delusione delle donne che sognavano di sposarlo, la propria omossessualità.

Proprio su quest’argomento è intervenuto sul magazine, anche se l’occhio è certamente distratto dalle immagini intorno e ne rimane affascinato: “La sessualità è una cosa complicata. Conosco molti gay e lesbiche che sono passati attraverso le mie stesse esperienze e che hanno avuto gli stessi dubbi. Un po’ alla volta cresci, leggi, parli con la gente, finché un giorno ti guardi nello specchio e ti fai una domanda: ‘Chi sei, che cosa vuoi davvero? Che cos’è per te la felicità?’. Io mi sono risposto: ‘Orgoglio, autostima, dignità, accettazione: è questo che voglio’. Io sono fortunato di averlo scoperto entro i trent’anni”.

A luglio arriverà in Italia con un tour che si chiama “Música + Alma + Sexo” dal titolo dell’ultimo album uscito all’inizio di quest’anno. Per l’occasione dice:  “Scrivere la mia autobiografia è stato un passaggio così importante che anche solo parlarne è come fare terapia. Per troppo tempo avevo manipolato la comunicazione: alla fine ero così stanco.Sono da tre anni in una relazione molto stabile, molto bella. Lui ama i miei bambini e loro amano lui. Io sono il papà e lui è semplicemente Carlos. A casa nostra non ci sono due padri, ma questo non vuol dire che non siamo una famiglia. Proprio questo voglio insegnare ai miei figli: che ognuno è diverso, e che bisogna accettare se stessi e gli altri nella rispettiva unicità”.

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