Cinquanta pannelli fotografici per ricordare che “Sicilia non è solo mafia”

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Sicilia

Sicilia terra di geni, artisti, uomini coraggiosi o venduti al potere; una terra di passioni e storia che la rendono speciale tanto da annebbiare le tristi vicende che ogni tanto la fanno balzare agli onori della cronaca. Per ricordare che “Sicilia non è solo mafia“, è stata organizzata a Catania una mostra che comprende cinquanta pannelli fotografici completi di immagini e didascalie, a celebrare i personaggi che hanno determinato il suo progresso europeo. Molti i protagonisti, in questo senso, che hanno cambiato le sorti della botanica, dell’ingegneria, della chimica, della fisica e della medicina e troppo pochi i riconoscimenti a delle persone che hanno reso luminosa la Trinacria.

Il progetto che intende far conoscere l’altro volto dell’isola è stato ideato dall’Associazione Culturale “L’Elefantino” con il patrocinio della Provincia regionale di Catania ed è adesso ospitato nel Museo di Zoologia del Dipartimento di Biologia animale “Marcello La Greca”, dell’Università degli studi della città.Un gruppo di giovani studiosi della Sicilia, si riuniscono da tempo in questi locali per studiare il passato di una terra bellissima e spesso martoriata e, alla fine, è un processo naturale quello di pensare di allestire una mostra fotografica comprensiva di tutti i suoi aspetti.

Il presidente dell’Associazione, Stefania Bonifacio, ha commentato a tal proposito: “Da un esame di un documento nazionale, la Carta delle Professioni museali, ho considerato la possibilità di organizzare un evento espositivo e di poterlo gestire in un museo, offrendo ai componenti dell’Associazione la possibilità di far pratica nella guida di una mostra a tema. Gli argomenti sono davvero esclusivi, anche perchè c’è una assenza di conoscenza sui meriti scientifici che ha avuto la Sicilia nei confronti del continente europeo. Per esempio, la scomposizione spettroscopica della luce solare la dobbiamo riconoscere a Giambattista Hodierna, di Ragusa prima che a Newton ed è stato il botanico Francesco Cupani di Mirto, Messina ad anticipare la classificazione binomia delle piante, prima dello svedese Linneo“.

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