Kasia Smutniak: in copertina su Vanity Fair, ricordando Taricone

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Sono trascorsi tre mesi da quando un incidente con il paracadute, le ha portato via l’uomo della sua vita, Pietro Taricone e adesso lei, Kasia Smutniak, prova a tornare a vivere. Si racconta per questo a Vanity Fair e si lascia fotografare in copertina, bella come il sole anche se lo sguardo è assolutamente e comprensibilmente perso verso pensieri terribili. E’ rimasta da sola a crescere una bambina di sei anni, ma deve essere forte per non creare disagi alla piccola, come le ha anche consigliato lo psicologo infantile. L’unica consolazione che resta è la sua assoluta convinzione che il compagno sia morto nel momento più felice della sua vita, quando aveva avuto tutto o quasi e con la compagna il rapporto era tornato perfetto.

Tra uno scatto e l’altro, avvolta da una giacchetta e con i capelli al vento, conferma: “In questi otto anni abbiamo fatto di tutto, ci siamo detti tutto. Avevamo litigato, ci eravamo lasciati, poi siamo tornati insieme. È stato proprio il paracadutismo a farci ritrovare. Noi ci siamo ritrovati, eravamo felici. Non potevamo darci più di così’. Il loro è un amore “senza rimpianti“, finito per una passione che gli ha trasmesso lei anche se non si sente in colpa perchè, assicura, sentire il rapporto con la natura li faceva stare molto bene entrambi.

Adesso non tornerà più a volare per Sophie, la bambina, ma lascia intendere che, prima o poi, il contatto con il cielo al quale crede di appartenere, tornerà a farsi sentire. Quello che le resta, oltre, la gioventù, la bellezza e il suo ruolo di mare, è la consapevolezza di una storia che ha dato a entrambi tanta gioia: “io so, che in quel momento lui era felice… Prima di saltare mi ha mandato un bacio, facendo la faccia buffa, hanno riso tutti. Poi si è lanciato. Non si è reso conto di niente, è morto col sorriso in faccia. Io ero accanto a lui. Se potessi scegliere un modo di morire, vorrei anch’io morire così: nel momento più felice della vita’.



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