La Kodak potrebbe fallire?

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Vecchie macchine fotografiche, rullini e ricordi: nella vita di tutti un marchio come Kodak riappare spesso e oggi dopo quasi un secolo e mezzo di storia ed esperienza potrebbe essere sull’orlo del fallimento. L’era digitale ha avuto inizio con questo brand che ne è diventato quasi il simbolo, ma in un periodo di crisi economica, di guadagni dimezzati e di tecnologia che si evolve in continuazione, rischia di essere travolta senza speranza nel vortice dei debiti e della mancanza di budget.

Nelle ore passate il titolo del produttore di pellicole e macchine fotografiche ha perso a Wall Street addirittura il 54 per cento e si parla sempre più insistentemente di bancarotta e successiva quanto inevitabile entrata in amministrazione controllata. La società ci prova in qualche modo a smentire ma questo non ha cambiato la situazione e i soliti informati dicono che le cose non vanno bene. Nei prossimi mesi quindi potrebbe pensare di vendere il patrimonio dell’azienda e il portafoglio di brevetti che interesserebbero, a quanto pare, pure a Google. Kodak per tutto questo potrebbe chiedere fino a 3 miliardi di dollari, a seconda di varie stime.

L’impresa è nata a Rochester, New York, da una idea di George Eastman ma negli ultimi anni la sua ascesa incredibile ha subito un terribile blocco. Attualmente realizza delle fotocamere digitali, ma con una quota del mercato mondiale solo del 7,4 per cento l’anno scorso, in netto calo rispetto all’8,8 per cento del 2009. Il fatturato dal 2005 ad oggi si è dimezzato e sono previsti cali pure per quest’anno e per l’anno prossimo. Dal 2008 la perdita è stata di quasi 2 miliardi e il valore di mercato dell’azienda, di conseguenza, è crollato di più di 30 miliardi di dollari dal suo picco nel 1997.

 

 

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