Servizio fotografico ritirato: la modella sembra anoressica

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E’ una notizia che ha fatto molto scalpore nelle ultime ore questa e tra aspre critiche e numerosi consensi, il risultato è che un servizio fotografico pur ricevendo molta pubblicità è stato bloccato. La protagonista della vicenda è Amanda Hendrick che non è una modella anoressica, ma a ben guardarla lo sembra davvero. In effetti, in molti dicono che la sua sia solo una costituzione fisica estremamente magra e che la ragazza non ha un cattivo rapporto con il cibo, ma vedendola in bikini pelle e ossa il suo potrebbe essere un messaggio negativo, soprattutto per i giovani. Le sue immagini sono state messe sotto accusa  dall’Asa (Advertising Standards Agency) che è un organismo molto severo che decide quali sono le istantanee che seguono la legge e il buon gusto.

La modella aveva preso parte ad una serie di scatti per il brand di abbigliamento britannico Drop Dead Clothing ed era stata fortemente voluta dal marchio in quanto ha vinto il  premio come donna più elegante di Scozia agli “Scottish Style Awards” in qualità di volto e corpo immagine. Nel servizio fotografico però la ragazza in costume è quasi trasparente, con poche forme e le costole in bella vista. Già prima dei controlli e del ritiro alla stessa Asa sono arrivate una serie di lettere di cittadini arrabbiati per aver dovuto vedere queste immagini.

 

Le foto sembrano lesive e offensive per l’immagine femminile ma, soprattutto, pericolose perché sembrano promuovere gravi disturbi alimentari come l’anoressia. Tra l’altro l’argomento infiamma da anni le passerelle e negli ultimi anni si è visto nel campo della moda qualche chilo in più. L’Asa comunque ha chiesto alla Drop Dead Clothing di rimuovere la pubblicità con queste motivazioni: “L’Asa giudica la modella essere troppo magra.Abbiamo anche notato che negli scatti in cui porta il bikini e gli shorts sono evidenti cavità nelle cosce e che le stesse ossa sono sporgenti. Riteniamo che la modella appaia sottopeso nelle immagini, e sebbene pensiamo che le foto in bikini e in shorts potrebbero non danneggiare nessuno, concludiamo che esse sono socialmente irresponsabili“.

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