La regola di Scheimpflug

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scheimpflug

Affrontare il discorso degli obiettivi decentrabili? Sì, ma prima occorre  capire perché sia importante, e a volte necessario, decentrare e basculare un obiettivo.

Abbiamo già parlato degli obiettivi grandangolari e quindi anche del problema delle linee cadenti. Questo problema può essere risolto grazie agli obiettivi decentrabili, i quali seguono la famosa regola di Scheimpflug:

Quando in un punto si incontrano il piano su cui giace il soggetto, il piano nodale posteriore dell’obiettivo e il piano focale si ottiene la piena messa a fuoco del soggetto indipendentemente dal diaframma utilizzato.

Gli obiettivi decentrabili, e il banco ottico in particolare, fanno si che i tre piani si incontrino in un punto e si ottenga un’immagine perfettamente a fuoco e perfettamente nitida.

Il banco ottico sarebbe la macchina perfetta per i fotografi di architettura a cui si presenta spesso il problema delle linee cadenti, ma ormai viene utilizzato da pochissimi professionisti, sia per via della difficoltà di utilizzo che per il costo elevato delle pellicole. Una possibilità sarebbe quella di montare un dorso digitale su un banco ottico; in questo modo si abbatterebbe il costo delle pellicole e si potrebbe continuare a beneficiare del basculaggio della macchina 10×12. Il dorso digitale ha però, per il momento, un costo decisamente elevato e quindi diventa difficile pensare ad un acquisto, sia da parte di un amatore evoluto che di un professionista.

L’alternativa che rimane è quindi quella di utilizzare degli obiettivi decentrabili, che al momento rappresentano sicuramente la soluzione più “economica”.

La teorizzazione della Regola di Scheimpflug è opera di Theodor Scheimpflug, un capitano dell’esercito austriaco che diede un contributo incredibile alla storia della fotografia. Mentre faceva delle riprese dall’alto, comprese il problema della prospettiva nelle immagini fotografiche e cercò di trovare un metodo che rendesse quest’ultime corrette, senza cioè l’effetto “a piramide”. Capì che la distorsione della prospettiva era normale ed inevitabile, ma non era fedele alla realtà e quindi, attraverso i suoi studi, giunse a teorizzare questa preziosa regola che ancora oggi ci aiuta a risolvere il “problema” della prospettiva. Da qui, la nascita della regola di Scheimpflug.

Riassumendo, in una normale macchina fotografia quando il soggetto non è parallelo al piano focale, solo una piccola zona è a fuoco. Se vogliamo ampliare la zona e rendere tutto perfettamente a fuoco, dobbiamo cercare di soddisfare la regola di Scheimpflug e per farlo abbiamo due possibilità:

  • utilizzare un banco ottico
  • utilizzare gli obiettivi decentrabili

A voi la scelta.

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