Sony, le fabbriche riprendono lentamente la produzione

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Solo ieri in un comunicato stampa, Sony aveva lasciato definitivamente intendere che il terremoto in Giappone dello scorso 11 marzo, con conseguente tsunami aveva creato danni pesanti a più di una struttura del colosso. Adesso il noto brand di tecnologia e, soprattutto, fotografia, fornisce nuove speranze e parla di riapertura delle fabbriche e ripresa, anche se lenta, della produzione. L’aggiornamento del suo lavoro su territorio giapponese, si è reso necessario anche perchè erano in uscita una serie di prodotti che gli utenti aspettavano con ansia ed, inoltre, le scorte nei negozi di tutto il mondo stavano per finire, con conseguenti perdite economiche consistenti per la Sony stessa.

Uno dei disagi maggiori, inoltre, nei giorni scorsi, l’azienda l’ha subito a causa della mancanza di elettricità e delle varie interruzioni di alimentazione. Il colosso nipponico, quindi, ha ribadito che il suo primo interesse dopo il sisma, è stato quello di garantire la sicurezza di tutti i suoi dipendenti e dei lavoratori della regione.Adesso che il pericolo sembra scampato, le operazioni di sistemazione delle aree danneggiate e la conseguente produzione stanno riprendendo anche se a piccoli passi.

Un primo recupero è stato già messo in atto, ma non in tutti gli stabilimenti la situazione è semplicissima. Quelli più colpiti, infatti, sembra che abbiano subito dei danni pesanti e tutt’ora sono senza corrente a causa dei blackout della rete elettrica. Nella zona, inoltre, non è più possibile trovare materie prime. Nelle prossime ore, intanto, Sony valuterà quanto il sisma abbia influito sui risultati del primo trimestre fiscale, già più scarso rispetto agli altri. In ogni caso, non sarà facile reperire tutti i componenti , anche minuscoli che servono per realizzare le fotocamere, le videocamere e quant’altro esporta con grande successo in tutto il mondo, per cui si profilano all’orizzonte davvero mesi molto duri. Pure altre fabbriche dai nomi molto famosi come Panasonic, Canon e Nikon, stanno vivendo la medesima situazione perchè le sedi centrali si trovavano vicino alle aree colpite e si attende di capire se la loro produzione potrà riprendere a breve a pieno regime.

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