Nadia, la fotocamera che “bacchetta” chi non scatta belle foto

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No, non è una noiosa invenzione frutto del più alto ingegno scientifico che mette in imbarazzo i fotografi in erba, ma una fotocamera in grado di fornire consigli utili per migliorare sempre di più la propria tecnica e con un nome umano. Si chiama Nadia la prima macchina fotografica capace di dire se gli scatti sono realizzati alla perfezione o meno. Al momento si tratta soltanto di un concept, basato però su una tecnologia già sviluppata. Un algoritmo, quindi, molto presto sarà in prima linea per “combattere” definitivamente i pessimi scatti e aiutare a trovare nuove angolazioni e ad affinare il gusto personale.

L’ideatore di Nadia è Andrew Kupresanin, un fotografo creativo e particolarmente intraprendente che per realizzare il suo progetto ha usato addirittura un cellulare della marca più famosa al mondo. Si tratta del Nokia N73 ed il risultato è stato una fotocamera dai tratti minimal ma non per questo priva di stile, con un interessante corpo nero e, soprattutto, con la capacità di giudicare la qualità di una istantanea. Quest’ultima, nello specifico, funziona in modo da collegarsi direttamente ad un motore on line e valutare la qualità estetica di quello che il fotografo ha realizzato.

Terminato lo scatto, quindi, Nadia si collega ad Acquine, acronimo di Aesthetic Quality Inference Engine, che ne controlla la validità e che è disponibile in rete gratuitamente. Il sistema è in grado di sfruttare un algoritmo matematico portato avanti da un gruppo di ricercatori dell’Università della Pennsilvenia, che attualmente collaborano con aziende come Kodak e Google. Sul sito è possibile caricare una immagine e verificare se il proprio giudizio corrisponde al valore attribuitogli a Acquine. Questo viene calcolato in percentuale a seconda dell’indice di gradimento. Al momento l’autore ha inserito un video online per illustrarne bene le caratteristiche, in attesa di trovarla fra gli scaffali dei negozi.

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