Alluvione Thailandia: aumentano costi di pc e fotocamere?

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Il rischio è proprio quello e già da un paio di mesi la tendenza in questo senso, non lascia spazio a dubbi se non proprio per le fotocamere almeno per i pc. Un pò come è avvenuto, infatti, questa primavera per il terremoto in Giappone ora le medesime conseguenze le sta vivendo con la Thailandia, il mondo intero. Le inondazioni hanno di fatto bloccato molte produzioni e i grandi colossi mondiali si sono dovuti rivolgere all’estero ad aziende partner. Tutto questo, certamente non è avvenuto in maniera gratuita. In più, in questo modo non si è potuto lavorare a pieno ritmo con conseguenti perdite.

Ad avere grossi disagi ad esempio è stata in campo fotografico la Nikon con una delle sue fabbriche allagata e con l’acqua che ha raggiunto il metro e mezzo di acqua. Questo, volente o nolente, ha portato ad un ritardo della presentazione della super attesa D800 che a questo punto dovrebbe arrivare nei negozi specializzati non prima di marzo 2012. In crisi poi il settore dell’informatica.

In Thailandia ci sono stati centinaia di morti per le troppe piogge e a gravissimo rischio soprattutto il settore degli hard disk, i dischi rigidi che sono all’interno di ogni computer e il loro costo in poche ore è arrivato a moltiplicarsi e solo ora piano piano la situazione sembra trovare una nuova stabilità. A novembre un classico prodotto di questo tipo di 500 gigabyte ad esempio è arrivato a costare dai 33 euro iniziali ai 75. A soffrire moltissimo per le inondazioni poi anche la Western Digital che ha le sue fabbriche completamente sommerse. Non va bene nemmeno alla Seagate, altra produttrice di hard disk che pur avendo i magazzini quasi illesi non è riuscita a novembre a reperire la componentistica per assemblare i prodotti e ha dovuto rallentare la lavorazione a nuovi progetti per i prossimi mesi.

 

 

 

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